Gli Indirizzi Generali adottati dal Dirigente Scolastico mediante atto prot. n° 0008301/IV.1 del 22.12.2018, ai sensi dell’art. 3 del dPR 8 marzo 1999, n° 275, come modificato dall’art. 1, c. 14 della legge 13 luglio 2015 n° 107, tengono conto di quanto espressamente richiesto dagli organi di autogoverno dell’Istituzione scolastica. Il Collegio Docenti nell’adunanza del 23 ottobre 2018 e il Consiglio d’Istituto nell’adunanza del 19 dicembre 2018 sono stati appositamente consultati dal Dirigente Scolastico che ne ha integralmente accolto le istanze, ritenendo che la comunità scolastica debba vedere riflessi in tali Indirizzi generali i propri bisogni e le esigenze formative maggiormente condivise.
In particolare il Collegio Docenti ha individuato, fra le caratteristiche dell’offerta formativa ormai divenute strutturali, l’esigenza di garantire una speciale salvaguardia all’insegnamento della lingua minoritaria, pur nel rispetto della legislazione inerente all’obbligo di tale insegnamento.
Inoltre il Collegio Docenti ha evidenziato l’esigenza di una maggiore continuità tra settori formativi, da realizzare non solo attraverso gli incontri periodici e di fine anno, ma mediante la formulazione e il costante aggiornamento di una documentazione amministrativa costituita da tutti gli elementi afferenti alla personalizzazione del percorso del/la singolo/a alunno/a e del/la singolo/a studente/essa.
In particolare degli alunni/studenti in situazione di difficoltà, sia a livello di apprendimento sia sotto il profilo della maturazione complessiva, vanno redatte apposite relazioni periodiche sin dal secondo anno della scuola dell’infanzia, almeno in corrispondenza delle scadenze quadrimestrali. Nella scuola primaria e secondaria di I grado la personalizzazione del percorso è formalizzata, ove ne ricorrano i presupposti, nei Piani di Studio Personalizzati, anche laddove non vengano in rilievo certificazioni di natura sanitaria. La competenza esclusiva nella decisione in ordine ad attivare o meno misure di personalizzazione o Piani di studio personalizzati è del team dei docenti contitolari di classe nella scuola primaria e del Consiglio di classe nella scuola secondaria di I grado.
Al momento del passaggio tra settori formativi deve avere luogo un incontro in cui i docenti dei due settori formativi prendono in esame non solo la situazione del singolo in uscita dal settore formativo cedente, ma va depositata copia integrale dell’intero fascicolo dell’alunno/a affinchè i docenti del settore nel quale egli/ella fa ingresso possano prendere atto dei miglioramenti e delle vicende che hanno caratterizzato l’intero itinerario scolastico secondo gli anni di frequenza all’interno dell’Istituto da parte del singolo.
Un ulteriore punto che viene recepito negli Indirizzi generali è da ricondursi alla non ulteriore proponibilità del passaggio a cinque giorni settimanali delle lezioni nelle scuole secondarie di I grado: in particolare il Collegio Docenti ha espressamente adottato una delibera in cui all’unanimità ha giudicato come del tutto inidonea sotto il profilo dell’efficacia didattica e pedagogica l’articolazione delle lezioni con 6 ore di lezione nell’orario antimeridiano da lunedì a venerdì. La decisione del Collegio Docenti è supportata anche dal fatto che già nel passato vi sono stati monitoraggi per valutare l’interesse dell’utenza ad attivare un’articolazione delle lezioni nelle
scuole secondarie di I grado su cinque giorni alla settimana e gli interessati si sono rivelati una 3
minoranza. Inoltre l’attivazione delle lezioni differenziate nelle due scuole secondarie di I grado, una a cinque giorni e una a sei giorni di lezione settimanale, non risulta tecnicamente procedibile poiché il numero dei docenti in comune fra le due scuole secondarie di I grado è rilevante: la presenza di orari delle lezioni differenziati fra le due scuole non consente il trasferimento dei docenti da una sede all’altra all’interno dei singoli giorni di lezione. Da ultimo va attentamente considerato che sul territorio di riferimento le scuole secondarie di II grado che funzionano con un orario delle lezioni articolate su cinque giorni è la stretta minoranza, pertanto non sembra aver significato il mutamento, tenuto conto che l’articolazione su sei giorni alla settimana si impone come assolutamente prevalente nelle scuole del secondo ciclo d’istruzione sul territorio della Bassa Friulana e non si comprende l’utilità di un mutamento che non avrebbe alcuna continuità a livello longitudinale nel percorso scolastico.
Il Consiglio d’Istituto ha espresso all’unanimità l’aspettativa che negli Indirizzi Generali venga espressamente salvaguardata l’opzione per il potenziamento e la massima valorizzazione della dimensione del recupero degli apprendimenti disciplinari falliti.
Si tratta di una scelta non tecnica ma “politica e di indirizzo”, in quanto a tale opzione corrisponde la devoluzione delle risorse finanziarie dell’Istituto verso una direzione ben precisa. Il potenziamento dei corsi di recupero implica infatti che le risorse non vincolate, invero molto scarse negli Istituti del primo ciclo d’istruzione, a fronte della effettività delle esigenze di alunni/e e studentesse/studenti, confluiscano verso il pagamento delle ore delle attività aggiuntive di insegnamento prestate dal personale docente in orario prevalentemente extracurricolare.
Il Dirigente Scolastico ha pienamente aderito alla richiesta del Consiglio d’Istituto, in quanto l’assunto è del tutto corrispondente alla sua visione pedagogica: il proliferare di progetti e attività supplementari rispetto alle attività didattiche centrate sul curricolo ordinario non sempre alimenta la costruzione delle competenze nell’area dei saperi irrinunciabili. Inoltre il Dirigente Scolastico incaricato d’ufficio della Reggenza dell’Istituto, che è titolare dell’ISIS della Bassa Friulana, conosce molto bene le carenze nella preparazione di base di troppi studenti e troppe studentesse che giungono dalle scuole del primo ciclo d’istruzione. La valorizzazione della dimensione del recupero per il consolidamento delle competenze di base è, ad avviso del Dirigente Scolastico, la misura più opportuna per vincere tali carenze nella preparazione specie nell’area linguistica (lingua italiana e lingue comunitarie) e nell’area logico-matematica. Da tale adesione alla richiesta del Consiglio d’Istituto discende anche l’impegno del Dirigente Scolastico di destinare tutte le risorse disponibile per l’estensione delle attività del recupero al massimo livello possibile, compatibilità con i mezzi a disposizione.